Levitico 14 IRB20
1. L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2. “Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto dal sacerdote.
3. Il sacerdote uscirà dal campo, e lo esaminerà; e se vedrà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso,
4. il sacerdote ordinerà che si prendano, per colui che deve essere purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo.
5. Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva.
6. Poi prenderà l’uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l’issopo, e li immergerà, con l’uccello vivo, nel sangue dell’uccello sgozzato sopra l’acqua viva.
7. Ne aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro, e lascerà andare libero per i campi l’uccello vivo.
8. Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell’acqua, e sarà puro. Dopo questo potrà entrare nell’accampamento, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda.
9. Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell’acqua, e sarà puro.
10. L’ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un’agnella di un anno senza difetto, tre decimi di efa di fior di farina, una oblazione, intrisa con olio, e un log d’olio;
11. e il sacerdote che fa la purificazione, presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno.
12. Poi il sacerdote prenderà uno degli agnelli e lo offrirà come sacrificio per la colpa, con il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno.
13. Poi sgozzerà l’agnello nel luogo dove si sgozzano i sacrifici per il peccato e gli olocausti: vale a dire, nel luogo sacro; poiché il sacrificio per la colpa appartiene al sacerdote, come quello per il peccato: è cosa santissima.
14. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la colpa e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull’alluce del suo piede destro.
15. Poi il sacerdote prenderà dell’olio del log, e lo verserà nella palma della sua mano sinistra;
16. quindi il sacerdote intingerà il dito della sua destra nell’olio che avrà nella sinistra, e con il dito farà sette volte aspersione di quell’olio davanti all’Eterno.
17. Del rimanente dell’olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull’alluce del suo piede destro, oltre al sangue del sacrificio per la colpa.
18. Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno.
19. Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato, e farà l’espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi, sgozzerà l’olocausto.
20. Il sacerdote offrirà l’olocausto e l’oblazione sull’altare; farà per quel tale l’espiazione, ed egli sarà puro.
21. Se quel tale è povero e non può procurarsi queste cose, prenderà un solo agnello da offrire in sacrificio per la colpa come offerta agitata, per fare l’espiazione per lui, e un solo decimo di efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log di olio.
22. Prenderà pure due tortore o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio per il peccato, e l’altro per l’olocausto.
23. L’ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno.
24. E il sacerdote prenderà l’agnello del sacrificio per la colpa e il log di olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno.
25. Poi sgozzerà l’agnello del sacrificio per la colpa. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la colpa, e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, e sul pollice della sua mano destra e sull’alluce del suo piede destro.
26. Il sacerdote verserà di quell’olio sulla palma della sua mano sinistra.
27. E con il dito della sua mano destra il sacerdote farà aspersione dell’olio che avrà nella mano sinistra, sette volte davanti all’Eterno.
28. Poi il sacerdote metterà dell’olio che avrà in mano, sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull’alluce del suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrificio per la colpa.
29. Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti all’Eterno.
30. Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni, secondo le sue possibilità;
31. delle vittime che ha potuto procurarsi, una la offrirà come sacrificio per il peccato, e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione; e il sacerdote farà l’espiazione davanti all’Eterno per colui che si purifica”.
Purificazione delle case infette dalla lebbra32. Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra, e non ha mezzi per procurarsi ciò che è richiesto per la sua purificazione.
33. L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
34. “Quando sarete entrati nel paese di Canaan che io vi do come vostro possesso, se mando la piaga della lebbra in una casa del paese che sarà vostro possesso,
35. il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: ‘Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla lebbra’.
36. Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima che egli vi entri per esaminare la piaga, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa.
37. Esaminerà la piaga; e se vedrà che la piaga che è sui muri della casa consiste in cavità verdastre o rossastre che appaiono più profonde della superficie della parete,
38. il sacerdote uscirà dalla casa e, giunto alla porta, farà chiudere la casa per sette giorni.
39. Il settimo giorno, il sacerdote vi tornerà e se, esaminandola, vedrà che la piaga si è allargata sulle pareti della casa,
40. il sacerdote ordinerà che si rimuovano le pietre sulle quali è la piaga, e che si gettino in luogo immondo, fuori della città.
41. Farà raschiare tutto l’interno della casa, e butteranno i calcinacci raschiati fuori della città, in luogo impuro.
42. Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell’altra calce per intonacare la casa.
43. E se la piaga torna e fuoriesce nella casa dopo avere rimosso le pietre e dopo che la casa è stata raschiata e rintonacata,
44. il sacerdote entrerà a esaminare la casa; e se vedrà che la piaga si è allargata, nella casa c’è della lebbra maligna; la casa è impura.
45. Perciò si demolirà la casa; e se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro.
46. Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata chiusa, sarà impuro fino alla sera.
47. Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti; e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti.
48. E se il sacerdote che è entrato nella casa e l’ha esaminata, vede che la piaga non si è allargata nella casa dopo che la casa è stata rintonacata, il sacerdote dichiarerà la casa pura, perché la piaga è guarita.
49. Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo;
50. sgozzerà uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva;
51. e prenderà il legno di cedro, l’issopo, lo scarlatto e l’uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell’uccello sgozzato e nell’acqua viva, e ne aspergerà sette volte la casa.
52. Purificherà la casa con il sangue dell’uccello, con dell’acqua viva, con l’uccello vivo, con il legno di cedro, con l’issopo e con lo scarlatto;
53. ma lascerà andare libero l’uccello vivo, fuori dalla città, per i campi; e così farà l’espiazione per la casa ed essa sarà pura”.
54. Questa è la legge relativa a ogni sorta di piaga di lebbra e alla tigna,
55. alla lebbra delle vesti e della casa,
56. ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide,
57. per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla lebbra.