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Levitico 21 IRB20

« Leggi relative ai sacerdoti

1. L’Eterno disse ancora a Mosè: “Parla ai sacerdoti, figli di Aaronne, e di’ loro: ‘Un sacerdote non si esporrà a divenire impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto,

2. a meno che si tratti di uno dei suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, di suo figlio, di sua figlia,

3. di suo fratello e di sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora maritata; per questa può esporsi alla impurità.

4. Come capo in mezzo al suo popolo, non si contaminerà, profanando sé stesso.

5. I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i lati della barba, e non si faranno incisioni nella carne.

6. Saranno santi al loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono all’Eterno i sacrifici fatti mediante il fuoco, il pane del loro Dio; perciò saranno santi.

7. Non prenderanno in moglie una prostituta, né una donna disonorata; non sposeranno una donna ripudiata da suo marito, perché sono santi al loro Dio.

8. Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: egli ti sarà santo, perché io, l’Eterno che vi santifico, sono santo.

9. Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, lei disonora suo padre; sarà bruciata con il fuoco.

10. Il sommo sacerdote che sta al di sopra dei suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e che è stato consacrato per rivestire i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti.

11. Non si avvicinerà a nessun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre.

12. Non uscirà dal santuario, e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l’olio dell’unzione del suo Dio è su di lui come un diadema. Io sono l’Eterno.

13. Sposerà una vergine.

14. Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; prenderà per moglie una vergine del suo popolo.

15. Non disonorerà la sua progenie in mezzo al suo popolo; poiché io sono l’Eterno che lo santifico’”.

16. L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:

17. “Parla ad Aaronne e digli: ‘Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità si accosterà per offrire il pane del suo Dio;

18. perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né colui che ha una deformità per difetto o per eccesso,

19. una frattura al piede o alla mano,

20. né il gobbo, né il nano, né colui che ha una macchia nell’occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli schiacciati.

21. Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si accosterà per offrire i sacrifici fatti mediante il fuoco all’Eterno. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio.

22. Egli potrà mangiare del pane del suo Dio, delle cose santissime e delle cose sante;

23. ma non si avvicinerà al velo, e non si accosterà all’altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono l’Eterno che li santifico’”.

24. Così parlò Mosè ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d’Israele.

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