Levitico 22 IRB20
1. L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2. “Di’ ad Aaronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante che mi sono consacrate dai figli d’Israele, e non profanino il mio santo nome. Io sono l’Eterno.
3. Di’ loro: ‘Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle vostre future generazioni, trovandosi in stato di impurità, si accosterà alle cose sante che i figli d’Israele consacrano all’Eterno, sarà sterminato dal mio cospetto. Io sono l’Eterno.
4. Nessun uomo della stirpe di Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea, mangerà delle cose sante, finché non sia puro. Sarà lo stesso per chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto, o avrà avuto una perdita di seme genitale,
5. o per chi avrà toccato un rettile che lo abbia reso impuro, o un uomo che gli abbia comunicato una impurità di qualsiasi specie.
6. La persona che avrà avuto tali contatti sarà impura fino alla sera e non mangerà delle cose sante prima di essersi lavato il corpo nell’acqua;
7. dopo il tramonto del sole sarà pura, e potrà poi mangiare delle cose sante, perché sono il suo pane.
8. Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono l’Eterno.
9. Osserveranno dunque ciò che ho comandato, affinché non portino la pena del loro peccato, e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono l’Eterno che li santifico.
10. Nessun estraneo al sacerdozio mangerà delle cose sante: chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario non mangerà delle cose sante.
11. Ma una persona che il sacerdote avrà comprato con il suo denaro, ne potrà mangiare; così pure colui che gli è nato in casa: questi potranno mangiare il suo pane.
12. La figlia di un sacerdote sposata con un estraneo non mangerà le cose sante offerte per elevazione.
13. Ma se la figlia del sacerdote è vedova, o ripudiata, senza figli, e torna a stare da suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre; ma nessun estraneo al sacerdozio ne mangerà.
14. E se uno mangia per sbaglio una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto.
15. I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante dei figli d’Israele, che essi offrono per elevazione all’Eterno,
Leggi relative alle vittime16. e non faranno loro portare la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono l’Eterno che li santifico’”.
17. L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
18. “Parla ad Aaronne, ai suoi figli, a tutti i figli d’Israele, e di’ loro: ‘Chiunque, sia della casa d’Israele o sia straniero in Israele, presenti in olocausto all’Eterno un’offerta per qualche voto o per qualche dono volontario per essere gradito,
19. dovrà offrire un maschio, senza difetto, fra i buoi, fra le pecore o fra le capre.
20. Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
21. Quando uno offrirà all’Eterno un sacrificio di ringraziamento, di buoi o di pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: non dovrà avere difetti.
22. Non offrirete all’Eterno una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che abbia delle ulcere, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull’altare un sacrificio mediante il fuoco all’Eterno.
23. Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un arto troppo lungo o troppo corto; ma, come offerta per qualche voto, non sarebbe gradito.
24. Non offrirete all’Eterno un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; e di queste operazioni non ne farete nel vostro paese.
25. Non accetterete dallo straniero nessuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene’”.
26. L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
27. “Quando sarà nato un vitello, o un agnello, o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall’ottavo giorno in poi, sarà gradito come sacrificio fatto mediante il fuoco all’Eterno.
28. Sia vacca, sia pecora, non la sgozzerete lo stesso giorno con il suo piccolo.
29. Quando offrirete all’Eterno un sacrificio di ringraziamento, lo offrirete in modo da essere graditi.
30. La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono l’Eterno.
31. Osserverete dunque i miei comandamenti e li metterete in pratica. Io sono l’Eterno.
32. Non profanerete il mio santo nome, affinché io sia santificato in mezzo ai figli d’Israele. Io sono l’Eterno che vi santifico,
33. che vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto per essere vostro Dio. Io sono l’Eterno”.