Logo
🔍

Luca 13 IRB20

« Non giudicare ma ravvedersi

1. In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici.

2. Gesù, rispondendo, disse loro: “Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei perché hanno sofferto tali cose?

3. No, vi dico, ma se non vi ravvedete, tutti, allo stesso modo, perirete.

4. O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?

La parabola del fico sterile

5. No, vi dico, ma, se non vi ravvedete, tutti, allo stesso modo, perirete”.

6. Disse pure questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò.

7. Disse dunque al vignaiuolo: ‘Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico e non ne trovo; taglialo, perché sta lì a rendere improduttivo anche il terreno?’.

8. Ma l’altro, rispondendo, gli disse: ‘Signore, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta del concime;

Guarigione di una donna disabile

9. forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai’”.

10. Gesù stava insegnando in una delle sinagoghe in giorno di sabato.

11. Ed ecco una donna che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità, era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo.

12. E Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: “Donna, tu sei liberata dalla tua infermità”.

13. Pose le mani su lei e in quell’istante fu raddrizzata e glorificava Dio.

14. Ora il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatto una guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla folla: “Ci sono sei giorni nei quali si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire e non in giorno di sabato”.

15. Ma il Signore gli rispose: “Ipocriti, non scioglie ciascuno di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere?

16. E questa, che è figlia di Abraamo e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?”.

17. Mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.

18. Diceva dunque: “A che cosa è simile il regno di Dio e a che cosa lo paragonerò?

19. Esso è simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami”.

20. E di nuovo disse: “A che cosa paragonerò il regno di Dio?

21. Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre misure di farina, finché sia tutta lievitata”.

22. Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme.

23. Un tale gli disse: “Signore, sono pochi i salvati?”.

24. Ed egli disse loro: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.

25. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: ‘Signore, aprici’, ma egli, rispondendo, vi dirà: ‘Io non so da dove venite’.

26. Allora comincerete a dire: ‘Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze!’.

27. Ed egli dirà: ‘Io vi dico che non so da dove venite; allontanatevi da me voi tutti operatori di iniquità’.

28. Là ci sarà il pianto e lo stridore di denti, quando vedrete Abraamo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete cacciati fuori.

29. E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, che si siederanno a mensa nel regno di Dio.

30. Ed ecco, ve ne sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi”.

31. In quello stesso momento vennero alcuni farisei a dirgli: “Parti e vattene di qui, perché Erode vuole farti morire”.

32. Ed egli disse loro: “Andate a dire a quella volpe: ‘Ecco, io scaccio i demòni, compio guarigioni oggi e domani e il terzo giorno giungo al mio termine’.

33. D’altronde, bisogna che io cammini oggi e domani e dopodomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.

34. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!

35. Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. Io vi dico che non mi vedrete più, finché venga il giorno che diciate: ‘Benedetto colui che viene nel nome del Signore!’”.

»