Luca 14 NR94
1. Gesú entrò di sabato in casa di uno dei principali *farisei per prendere cibo, ed essi lo stavano osservando,
2. quando si presentò davanti a lui un idropico.
3. Gesú prese a dire ai *dottori della legge e ai farisei: «È lecito o no far guarigioni in giorno di sabato?» Ma essi tacquero.
4. Allora egli lo prese per mano, lo guarí e lo congedò.
5. Poi disse loro: «Chi di voi, se gli cade nel pozzo un figlio o un bue, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?»
6. Ed essi non potevano risponder nulla in contrario.
Mt 23:5-12; Ro 12:3, 16; Fl 2:37. Notando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa *parabola:
8. «Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, perché può darsi che sia stato invitato da lui qualcuno piú importante di te,
9. e chi ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedi il posto a questo!” e tu debba con tua vergogna andare allora a occupare l'ultimo posto.
10. Ma quando sarai invitato, va' a metterti all'ultimo posto, affinché quando verrà colui che ti ha invitato, ti dica: “Amico, vieni piú avanti”. Allora ne avrai onore davanti a tutti quelli che saranno a tavola con te.
11. Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».
(De 14:28, 29; Ne 8:10, 12)12. Diceva pure a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e cosí ti sarebbe reso il contraccambio;
13. ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi;
14. e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti».
Mt 22:2-1415. Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!»
16. Gesú gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti;
17. e all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, perché tutto è già pronto”.
18. Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”.
19. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”.
20. Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”.
21. Il servo tornò e riferí queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va' presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”.
22. Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto”.
23. Il signore disse al servo: “Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.
24. Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».
Mt 10:37-39; 16:24-26; Mr 9:49-5025. Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:
26. «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.
27. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28. Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?
29. Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo:
30. “Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare”.
31. Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila?
32. Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.
33. Cosí dunque ognuno di voi, che non rinunzia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo.
34. Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore?
35. Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda».