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Marco 14 IRB20

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1. Ora, due giorni dopo, era la Pasqua e gli Azzimi; i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prendere Gesù con l’inganno e ucciderlo,

2. perché dicevano: “Non lo facciamo durante la festa, perché non vi sia qualche tumulto di popolo”.

3. Essendo Gesù a Betania, in casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna che aveva un vaso di alabastro pieno di olio profumato di nardo puro, di gran valore e, rotto l’alabastro, glielo versò sul capo.

4. Alcuni, indignatisi, dicevano fra loro: “Perché si è fatto questo spreco d’olio?

5. Quest’olio si sarebbe potuto vendere più di trecento denari e darli ai poveri”. E fremevano contro di lei.

6. Ma Gesù disse: “Lasciatela stare! Perché le date noia? Lei ha fatto un’azione buona verso di me.

7. Poiché i poveri li avete sempre con voi e, quando volete, potete fare loro del bene, ma me non mi avete sempre.

8. Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l’unzione del mio corpo per la sepoltura.

9. In verità io vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato l’evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei”.

10. Allora Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai capi sacerdoti per darglielo nelle mani.

11. Essi, uditolo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava il modo opportuno per tradirlo.

12. Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: “Dove vuoi che andiamo ad apparecchiarti per mangiare la Pasqua?”.

13. Egli mandò due dei suoi discepoli e disse loro: “Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo

14. e, dove sarà entrato, dite al padrone di casa: ‘Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza da mangiarvi la Pasqua con i miei discepoli?’.

15. Egli vi mostrerà di sopra una grande sala ammobiliata e pronta; lì apparecchiate per noi”.

16. I discepoli andarono, giunsero nella città e trovarono come egli aveva detto loro, e apparecchiarono per la Pasqua.

17. Quando fu sera Gesù venne con i dodici.

18. Mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: “In verità io vi dico che uno di voi, il quale mangia con me, mi tradirà”.

19. Essi cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “Sono forse io?”.

20. Ed egli disse loro: “È uno dei dodici, che intinge con me nel piatto.

21. Certo il Figlio dell’uomo se ne va, com’è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per cui il Figlio dell’uomo è tradito! Sarebbe stato meglio per quell’uomo non essere nato!”.

22. E mentre mangiavano, Gesù prese del pane; fatta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: “Prendete, questo è il mio corpo”.

23. Poi, preso il calice e rese grazie, lo diede loro e tutti ne bevvero.

24. E disse loro: “Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti.

25. In verità io vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino a quel giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio”.

26. Dopo che ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.

27. E Gesù disse loro: “Voi tutti sarete scandalizzati, perché è scritto: ‘Io percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse’.

28. Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea”.

29. Ma Pietro gli disse: “Quand’anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò”.

30. E Gesù gli disse: “In verità io ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte”.

31. Ma egli diceva più fermamente: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò”. E lo stesso dicevano pure tutti gli altri.

32. Poi si recarono in un podere detto Getsemani ed egli disse ai suoi discepoli: “Sedete qui finché io abbia pregato”.

33. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a essere spaventato e angosciato.

34. E disse loro: “L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate”.

35. Andato un po’ più avanti, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell’ora passasse oltre da lui.

36. E diceva: “Abbà, Padre! Ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi”.

37. Poi venne, li trovò che dormivano, e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei stato capace di vegliare un’ora sola?

38. Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.

39. E di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole.

40. E tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano appesantiti e non sapevano che rispondergli.

41. Venne la terza volta e disse loro: “Dormite pure ormai e riposatevi! Basta! L’ora è venuta: ecco, il Figlio dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori.

42. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino”.

43. In quell’istante, mentre egli parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi sacerdoti, degli scribi e degli anziani.

44. Colui che lo tradiva aveva dato loro un segnale, dicendo: “Colui che bacerò è lui; prendetelo e portatelo via sicuramente”.

45. Appena fu giunto, subito si avvicinò a lui e gli disse: “Maestro!”, e lo baciò.

46. Allora quelli gli misero le mani addosso e lo presero.

47. Ma uno di quelli presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio.

48. E Gesù, rivolto a loro, disse: “Voi siete usciti con spade e bastoni come per prendere un brigante.

49. Ogni giorno ero fra di voi insegnando nel tempio e non mi avete preso, ma ciò è avvenuto, affinché le Scritture fossero adempiute”.

50. E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono.

51. Un certo giovane lo seguiva, avvolto solo in un panno di lino e lo presero,

52. ma egli, lasciando andare il panno di lino, se ne fuggì nudo.

53. Condussero Gesù dal sommo sacerdote; e si radunarono tutti i capi sacerdoti, gli anziani e gli scribi.

54. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro la corte del sommo sacerdote, dove stava a sedere con le guardie e si scaldava al fuoco.

55. I capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche testimonianza contro Gesù per farlo morire ma non ne trovavano.

56. Poiché molti deponevano il falso contro di lui, ma le testimonianze non erano concordi.

57. E alcuni si alzarono e testimoniarono falsamente contro di lui, dicendo:

58. “Noi lo abbiamo udito che diceva: ‘Io distruggerò questo tempio fatto da mani d’uomo e in tre giorni ne riedificherò un altro, che non sarà fatto da mani d’uomo’”.

59. Ma neppure così la loro testimonianza era concorde.

60. Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi nel mezzo, domandò a Gesù: “Non rispondi nulla? Che testimoniano costoro contro di te?”.

61. Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: “Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”.

62. E Gesù disse: “Sì, lo sono: vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo”.

63. Allora il sommo sacerdote, stracciatesi le vesti, disse: “Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?

64. Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?”. Tutti lo condannarono come reo di morte.

65. Alcuni iniziarono a sputargli addosso, a coprirgli la faccia, a dargli dei pugni e a dirgli: “Indovina, profeta!”. E le guardie presero a schiaffeggiarlo.

66. Essendo Pietro giù nella corte, venne una delle serve del sommo sacerdote;

67. visto Pietro che si scaldava, lo riguardò in viso e disse: “Anche tu eri con Gesù Nazareno”.

68. Ma egli lo negò, dicendo: “Io non so né capisco quello che dici”. Poi uscì fuori nell’atrio e il gallo cantò.

69. E la serva, vedutolo, cominciò di nuovo a dire a quelli che erano lì presenti: “Costui è di quelli”. Ma egli lo negò ancora.

70. E di nuovo, di lì a poco, quelli che erano lì dicevano a Pietro: “Sicuramente tu sei di quelli, anche perché sei galileo”.

71. Ma egli iniziò a imprecare e a giurare: “Non conosco quell’uomo che voi dite”.

72. E subito per la seconda volta, il gallo cantò. Allora Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte”. E a questo pensiero si mise a piangere.

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