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Marco 9 DB1885

« (Mat. 17.1-13 e rif.)

1. Oltre a ciò disse loro: Io vi dico in verità, che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, che non abbian veduto il regno di Dio, venuto con potenza.

2. E SEI giorni appresso, Gesù prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni, e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte; e fu trasfigurato in lor presenza.

3. E i suoi vestimenti divennero risplendenti, e grandemente candidi, come neve; quali niun purgator di panni potrebbe imbiancar sopra la terra.

4. Ed Elia apparve loro, con Mosè; ed essi ragionavano con Gesù.

5. E Pietro fece motto a Gesù, e gli disse: Maestro, egli è bene che noi stiamo qui; facciamo adunque tre tabernacoli, uno a te, uno a Mosè, ed uno ad Elia.

6. Perciocchè non sapeva ciò ch'egli si dicesse, perchè erano spaventati.

7. E venne una nuvola, che li adombrò; e dalla nuvola venne una voce, che disse: Quest'è il mio diletto Figliuolo; ascoltatelo.

8. E in quello stante, guardando essi attorno, non videro più alcuno, se non Gesù tutto solo con loro.

9. Ora, come scendevano dal monte, Gesù divietò loro che non raccontassero ad alcuno le cose che avean vedute, se non quando il Figliuol dell'uomo sarebbe risuscitato da' morti.

10. Ed essi ritennero quella parola in loro stessi, domandando fra loro che cosa fosse quel risuscitar da' morti.

11. Poi lo domandarono, dicendo: Perchè dicono gli Scribi, che convien che prima venga Elia?

12. Ed egli, rispondendo, disse loro: Elia veramente deve venir prima, e ristabilire ogni cosa; e siccome egli è scritto del Figliuol dell'uomo, conviene che patisca molte cose, e sia annichilato.

(Mat. 17.14-21 e rif.)

13. Ma io vi dico che Elia è venuto, e gli hanno fatto tutto ciò che hanno voluto; siccome era scritto di lui.

14. POI, venuto a' discepoli, vide una gran moltitudine d'intorno a loro, e degli Scribi, che quistionavan con loro.

15. E subito tutta la moltitudine, vedutolo, sbigottì; ed accorrendo, lo salutò.

16. Ed egli domandò gli Scribi: Che quistionate fra voi?

17. Ed uno della moltitudine, rispondendo, disse: Maestro, io ti avea menato il mio figliuolo, che ha uno spirito mutolo.

18. E dovunque esso lo prende, lo atterra; ed allora egli schiuma, e stride de' denti, e divien secco; or io avea detto a' tuoi discepoli che lo cacciassero, ma non hanno potuto.

19. Ed egli, rispondendogli, disse: O generazione incredula, infino a quando omai sarò con voi? infino a quando omai vi comporterò? menatemelo.

20. Ed essi glielo menarono; e quando egli l'ebbe veduto, subito lo spirito lo scosse con violenza; e il figliuolo cadde in terra, e si rotolava schiumando.

21. E Gesù domandò il padre di esso: Quanto tempo è che questo gli è avvenuto? Ed egli disse: Dalla sua fanciullezza.

22. E spesse volte l'ha gettato nel fuoco, e nell'acqua, per farlo perire; ma, se tu ci puoi nulla, abbi pietà di noi, ed aiutaci.

23. E Gesù gli disse: Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede.

24. E subito il padre del fanciullo, sclamando con lagrime, disse: Io credo, Signore; sovvieni alla mia incredulità.

25. E Gesù, veggendo che la moltitudine concorreva a calca, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: Spirito mutolo e sordo, esci fuori di lui (io tel comando), e giammai più non entrare in lui.

26. E il demonio, gridando, e straziandolo forte, uscì fuori; e il fanciullo divenne come morto; talchè molti dicevano: Egli è morto.

27. Ma Gesù, presolo per la mano, lo levò, ed egli si rizzò in piè.

28. E quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli lo domandarono in disparte: Perchè non abbiam noi potuto cacciarlo?

(Mat. 18.1-14 e rif.)

29. Ed egli disse loro: Questa generazion di demoni non esce per alcun altro modo, che per orazione, e per digiuno.

30. POI, essendosi partiti di là, passarono per la Galilea; ed egli non voleva che alcun lo sapesse.

31. Perciocchè egli ammaestrava i suoi discepoli, e diceva loro: Il Figliuol dell'uomo sarà tosto dato nelle mani degli uomini, ed essi l'uccideranno; ma, dopo che sarà stato ucciso, risusciterà nel terzo giorno.

32. Ma essi non intendevano questo ragionamento, e temevano di domandarlo.

33. Poi venne in Capernaum; e quando egli fu in casa, domandò loro: Di che disputavate fra voi per lo cammino?

34. Ed essi tacquero; perciocchè per lo cammino aveano fra loro disputato chi di loro dovesse essere il maggiore.

35. Ed egli, postosi a sedere, chiamò i dodici, e disse loro: Se alcuno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti, e il servitor di tutti.

36. E preso un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo di loro; poi recatoselo in braccio, disse loro:

(Luc. 9.49,50)

37. Chiunque riceve uno di tali piccoli fanciulli nel mio nome, riceve me; e chiunque mi riceve, non riceve me, ma colui che mi ha mandato.

38. ALLORA Giovanni gli fece motto, dicendo: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demoni nel nome tuo, il qual non ci seguita; e perciocchè egli non ci seguita, glielo abbiam divietato.

39. Ma Gesù disse: Non gliel divietate; imperocchè niuno può far potente operazione nel nome mio, e tosto appresso dir male di me.

40. Perciocchè chi non è contro a noi è per noi.

Gli scandali

41. Imperocchè, chiunque vi avrà dato a bere pure un bicchier d'acqua, nel nome mio, perciocchè siete di Cristo, io vi dico in verità, ch'egli non perderà punto il suo premio.

42. E CHIUNQUE avrà scandalezzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse messa intorno al collo una pietra da macina, e ch'egli fosse gettato in mare.

43. Ora, se la tua mano ti fa intoppare, mozzala; meglio è per te entrar monco nella vita, che, avendo due mani, andar nella geenna, nel fuoco inestinguibile,

44. ove il verme loro non muore, e il fuoco non si spegne.

45. E se il tuo piede ti fa intoppare, mozzalo; meglio è per te entrar zoppo nella vita, che, avendo due piedi, esser gettato nella geenna, nel fuoco inestinguibile,

46. ove il verme loro non muore, e il fuoco non si spegne.

47. Parimente, se l'occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrar con un occhio solo nella vita, che, avendone due, esser gettato nella geenna del fuoco,

48. ove il verme loro non muore, e il fuoco non si spegne.

49. Perciocchè ognuno deve esser salato con fuoco, ed ogni sacrificio deve esser salato con sale.

50. Il sale è buono, ma, se il sale diviene insipido, con che lo condirete?

51. Abbiate del sale in voi stessi, e state in pace gli uni con gli altri.

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