Matteo 22 DB1885
1. E GESÙ, messosi a parlare, da capo ragionò loro in parabole, dicendo:
2. Il regno de' cieli è simile ad un re, il qual fece le nozze al suo figliuolo.
3. E mandò i suoi servitori a chiamar gl'invitati alle nozze, ma essi non vollero venire.
4. Di nuovo mandò altri servitori, dicendo: Dite agl'invitati: Ecco, io ho apparecchiato il mio desinare, i miei giovenchi, e i miei animali ingrassati sono ammazzati, ed ogni cosa è apparecchiata; venite alle nozze.
5. Ma essi non curandosene, se ne andarono, chi alla sua possessione, chi alla sua mercatanzia.
6. E gli altri, presi i suoi servitori, li oltraggiarono ed uccisero.
7. E quel re, udito ciò, si adirò, e mandò i suoi eserciti, e distrusse que' micidiali, ed arse la lor città.
8. Allora egli disse a' suoi servitori: Ben son le nozze apparecchiate, ma i convitati non n'erano degni.
9. Andate adunque in su i capi delle strade, e chiamate alle nozze chiunque troverete.
10. E quei servitori, usciti in su le strade, raunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e il luogo delle nozze fu ripieno di persone ch'erano a tavola.
11. Or il re, entrato per vedere quei che erano a tavola, vide quivi un uomo che non era vestito di vestimento da nozze.
12. E gli disse: Amico, come sei entrato qua, senza aver vestimento da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa.
13. Allora il re disse a' servitori: Legategli le mani e i piedi, e toglietelo, e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto, e lo stridor dei denti.
(Mar. 12.13-17. Luc. 20.20-26)14. Perciocchè molti son chiamati, ma pochi eletti.
15. ALLORA i Farisei andarono, e tenner consiglio come lo sorprenderebbero in fallo nelle sue parole.
16. E gli mandarono i lor discepoli, con gli Erodiani, a dirgli: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che insegni la via di Dio in verità, e che non ti curi d'alcuno; perciocchè tu non riguardi alla qualità delle persone degli uomini.
17. Dicci adunque: Che ti par egli? È egli lecito di dare il censo a Cesare, o no?
18. E Gesù, riconosciuta la lor malizia, disse: Perchè mi tentate, o ipocriti?
19. Mostratemi la moneta del censo. Ed essi gli porsero un denaro.
20. Ed egli disse loro: Di chi è questa figura, e questa soprascritta?
21. Essi gli dissero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare le cose che appartengono a Cesare, e a Dio le cose che appartengono a Dio.
(Mar. 12.18-27. Luc. 20.27-40)22. Ed essi, udito ciò, si maravigliarono, e, lasciatolo, se ne andarono.
23. IN quell'istesso giorno vennero a lui i Sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e lo domandarono, dicendo:
24. Maestro, Mosè ha detto: Se alcuno muore senza figliuoli, sposi il suo fratello per ragione d'affinità la moglie di esso, e susciti progenie al suo fratello.
25. Or appo noi vi erano sette fratelli; e il primo, avendo sposata moglie, morì; e, non avendo progenie, lasciò la sua moglie al suo fratello.
26. Simigliantemente ancora il secondo, e il terzo, fino a tutti e sette.
27. Ora, dopo tutti, morì anche la donna.
28. Nella risurrezione adunque, di cui d'infra i sette sarà ella moglie? poichè tutti l'hanno avuta.
29. Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, non intendendo le Scritture, nè la potenza di Dio.
30. Perciocchè nella risurrezione non si prendono, nè si dànno mogli; anzi gli uomini son nel cielo come angeli di Dio.
31. E quant'è alla risurrezione de' morti, non avete voi letto ciò che vi fu detto da Dio, quando disse:
32. Io son l'Iddio d'Abrahamo, e l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe? Iddio non è l'Iddio de' morti, ma de' viventi.
(Mar. 12.28-34. Luc. 10.25-27)33. E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina.
34. ED i Farisei, udito ch'egli avea chiusa la bocca a' Sadducei, si raunarono insieme.
35. E un dottor della legge lo domandò, tentandolo, e dicendo:
36. Maestro, quale è il maggior comandamento della legge?
37. E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l'anima tua, e con tutta la mente tua.
38. Quest'è il primo, e il gran comandamento.
39. E il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.
(Mar. 12.35-37. Luc. 20.41-44)40. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge, ed i profeti.
41. ED essendo i Farisei raunati, Gesù domandò loro, dicendo:
42. Che vi par egli del Cristo? di chi è egli figliuolo? Essi gli dicono: Di Davide.
43. Egli disse loro: Come adunque Davide lo chiama egli in ispirito Signore, dicendo:
44. Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici per iscannello de' tuoi piedi?
45. Se dunque Davide lo chiama Signore, come è egli suo figliuolo?
46. E niuno poteva rispondergli nulla; niuno eziandio ardì più, da quel dì innanzi, fargli alcuna domanda.