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Matteo 25 IRB20

« La parabola delle dieci vergini

1. “Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo.

2. Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute;

3. le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell’olio,

4. mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi.

5. Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono.

6. Verso la mezzanotte si alzò un grido: ‘Ecco lo sposo, uscitegli incontro!’.

7. Allora tutte quelle vergini si svegliarono e prepararono le loro lampade.

8. E le stolte dissero alle avvedute: ‘Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono’.

9. Ma le avvedute risposero: ‘No, perché non basterebbe per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene!’.

10. Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze e la porta fu chiusa.

11. Più tardi vennero anche le altre vergini, dicendo: ‘Signore, Signore, aprici!’.

12. Ma egli, rispondendo, disse: ‘Io vi dico in verità: Non vi conosco’.

13. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.

14. “Poiché avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni:

15. a uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.

16. Subito, chi aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare e ne guadagnò altri cinque.

17. Allo stesso modo, quello dei due ne guadagnò altri due.

18. Ma quello che ne aveva ricevuto uno, andò e, fatta una buca in terra, vi nascose il denaro del suo padrone.

19. Dopo molto tempo, il padrone di quei servitori ritornò a fare i conti con loro.

20. E colui che aveva ricevuto i cinque talenti, venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: ‘Signore, tu mi affidasti cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque’.

21. E il suo padrone gli disse: ‘Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore’.

22. Poi, presentatosi anche quello dei due talenti, disse: ‘Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due’.

23. Il suo padrone gli disse: ‘Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore’.

24. Poi, accostatosi anche quello che aveva ricevuto un solo talento, disse: ‘Signore, io sapevo che tu sei uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;

25. ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo’.

26. E il suo padrone, rispondendo, gli disse: ‘Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;

27. dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri e, al mio ritorno, avrei ritirato il mio con interesse.

28. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti.

29. Poiché a chiunque ha sarà dato ed egli sovrabbonderà, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

Il giudizio delle nazioni

30. E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti’”.

31. “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria con tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria.

32. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,

33. e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

34. Allora il Re dirà a quelli della sua destra: ‘Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo!

35. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste;

36. fui nudo e mi vestiste; fui infermo e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi’.

37. Allora i giusti gli risponderanno: ‘Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O avere sete e ti abbiamo dato da bere?

38. Quando mai ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito?

39. Quando mai ti abbiamo visto infermo o in prigione e siamo venuti a trovarti?’.

40. E il Re, rispondendo, dirà loro: ‘In verità vi dico che, in quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me’.

41. Allora dirà anche a coloro della sinistra: ‘Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!

42. Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere;

43. fui straniero e non mi accoglieste; nudo e non mi rivestiste; infermo e in prigione, e non mi visitaste’.

44. Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: ‘Signore, quando ti abbiamo visto avere fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o infermo, o in prigione e non ti abbiamo assistito?’.

45. Allora risponderà loro, dicendo: ‘In verità vi dico che, in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me’.

46. E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna”.

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