Naum 3 IRB20
1. Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza e che non cessa di depredare!
2. Si ode rumore di fruste, strepito di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri.
3. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, i feriti abbondano, si ammontano i cadaveri, sono infiniti i morti, s’inciampa nei cadaveri.
4. Questo a causa delle tante fornicazioni dell’avvenente prostituta, dell’abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni e i popoli con i suoi incantesimi.
5. “Eccomi a te”, dice l’Eterno degli eserciti, “io alzerò i lembi della tua veste fin sulla faccia, mostrerò alle nazioni la tua nudità e ai regni la tua vergogna;
6. ti getterò addosso delle immondizie, ti umilierò e ti esporrò allo scherno.
7. Tutti quelli che ti vedranno fuggiranno lontano da te e diranno: ‘Ninive è devastata! Chi la compiangerà?’. Dove ti cercherò dei consolatori?”.
8. Sei forse migliore di No-Amon, che stava seduta tra i fiumi, circondata dalle acque, che aveva il mare per baluardo, il mare per mura?
9. L’Etiopia e l’Egitto erano la sua forza e non aveva limiti; Put e i Libici erano i suoi alleati.
10. Eppure, anch’essa è stata deportata, è andata in esilio; anche i suoi bambini sono stati sfracellati a ogni angolo di strada; i suoi nobili sono stati estratti a sorte e tutti i suoi grandi sono stati messi in catene.
11. Tu pure sarai ubriacata e andrai a nasconderti; tu pure cercherai un rifugio davanti al nemico.
12. Tutte le tue fortezze saranno come alberi di fico dai frutti primaticci che, quando sono scossi, cadono in bocca a chi li vuole mangiare.
13. Ecco il tuo popolo: in mezzo a te sono solo donne; le porte del tuo paese sono spalancate davanti ai tuoi nemici, il fuoco ha divorato le tue sbarre.
14. Attingi pure acqua per l’assedio! Rinforza le tue fortificazioni! Pesta la malta, impasta l’argilla! Ripara la fornace per mattoni!
15. Là il fuoco ti divorerà, la spada ti distruggerà; ti divorerà come la cavalletta, fossi pure numerosa come le cavallette, fossi pure numerosa come le locuste.
16. Tu hai moltiplicato i tuoi mercanti, più delle stelle del cielo; le cavallette spogliano ogni cosa e volano via.
17. I tuoi prìncipi sono come le locuste, i tuoi ufficiali come sciami di giovani locuste che si accampano lungo le siepi nei giorni freddi e quando sorge il sole volano via, e non si conosce più il posto dov’erano.
18. O re d’Assiria, i tuoi pastori si sono addormentati; i tuoi valorosi ufficiali riposano; il tuo popolo è disperso su per i monti, e non c’è chi li raduni.
19. Non c’è rimedio per la tua ferita; la tua piaga è grave; tutti quelli che udranno parlare di te batteranno le mani per la tua sorte; su chi, infatti, non è passata la tua malvagità senza tregua?