Neemia 5 NR94
1. Ci fu un grande lamento tra gli uomini del popolo e le loro mogli contro i Giudei loro fratelli.
2. Alcuni dicevano: «Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; dateci del grano perché possiamo mangiare e vivere!»
3. Altri dicevano: «Impegniamo i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci del grano durante la carestia!»
4. Altri ancora dicevano: «Noi abbiamo preso del denaro ipotecando i nostri campi e le nostre vigne per pagare il tributo del re.
5. Ora la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ed ecco che dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitú, e alcune delle nostre figlie sono già ridotte schiave; e noi non possiamo farci nulla, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri».
6. Quando udii i loro lamenti e queste parole, fui molto indignato.
7. Dopo aver molto riflettuto, rimproverai aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: «Come! Voi prestate a interesse ai vostri fratelli?» Convocai contro di loro una grande assemblea,
8. e dissi loro: «Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli giudei che si erano venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed è a noi che essi sarebbero venduti!» Allora quelli tacquero, e non seppero che rispondere.
9. Dissi ancora: «Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste piuttosto camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici?
10. Anch'io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Vi prego, condoniamo loro questo debito!
11. Restituite oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la percentuale del denaro, del grano, del vino e dell'olio, che avete ottenuto da loro come interesse».
12. Quelli risposero: «Restituiremo tutto, e non domanderemo loro piú nulla; faremo come tu dici». Allora chiamai i *sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa.
13. Poi, agitando il mio mantello, dissi: «Cosí Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e sia egli scosso e resti senza nulla!» Tutta l'assemblea disse: «Amen!» Poi celebrarono il Signore. E il popolo mantenne la promessa.
At 20:33-3514. Dal giorno in cui venni nominato governatore nel paese di *Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re *Artaserse, per dodici anni, né io né i miei fratelli godemmo del compenso assegnato dal governatore.
15. I governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta *sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo; ma io non ho fatto cosí, perché ho avuto timor di Dio.
16. Anzi ho messo mano ai lavori di riparazione di queste mura, e non abbiamo comprato nessun campo, e tutta la mia gente si è raccolta là a lavorare.
17. Avevo a tavola con me centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni circostanti.
18. Ogni giorno venivano preparati per me un bue, sei montoni scelti e del pollame; e ogni dieci giorni si preparava grande abbondanza di vini di ogni qualità; tuttavia io non chiesi mai il compenso dovuto al governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori.
19. O mio Dio, ricòrdati –per farmi del bene –di tutto quello che ho fatto per questo popolo.