Neemia 9 ICL00D
3. Quando si furono radunati, per circa tre ore ascoltarono la lettura del libro della legge del Signore loro Dio. Per altre tre ore, chiesero perdono dei loro peccati e onorarono il Signore loro Dio.
4. Su una tribuna stavano i leviti: Giosuè, Banì, Kadmièl, Sebania, Bunnì, Serebia, Banì e Chenanì. Essi invocavano Dio a gran voce.
La solenne preghiera5. Alla fine i leviti, Giosuè, Kadmièl, Banì, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia invitarono tutti ad alzarsi e lodare il Signore loro Dio con queste parole: «In ogni tempo sia lodato il tuo nome glorioso. La tua grandezza supera ogni lode e ogni acclamazione.
6. Tu, o Signore, sei l’unico Dio, tu hai fatto i cieli, il firmamento e le sue stelle, la terra e tutti i suoi abitanti, i mari e quanto contengono: tu dai a tutti la vita e le stelle del cielo s’inchinano a te.
7. Tu, o Signore Dio, hai chiamato Abram da Ur nella terra dei Caldei e gli hai dato un nome nuovo: Abramo.
8. Hai riconosciuto la sua fedeltà e hai preso l’impegno di dare alla sua discendenza la terra dei Cananei, degli Ittiti e degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei. Hai mantenuto la tua promessa perché sei giusto.
9. Hai visto la miseria dei nostri padri in Egitto. Hai ascoltato il loro grido d'aiuto sulla riva del Mar Rosso.
10. Hai compiuto segni e prodigi contro il faraone, contro i suoi servi e tutto il popolo d'Egitto, perché conoscevi la loro prepotenza contro gli Israeliti. Da quel giorno la tua fama dura fino a oggi.
11. Hai aperto il mare davanti agli Israeliti ed essi sono passati in mezzo al mare all’asciutto. Hai gettato nel profondo delle acque i loro inseguitori: sono precipitati come un sasso negli abissi.
12. Di giorno eri davanti al tuo popolo come una colonna di nube, di notte come una colonna di fuoco, che illuminava il loro cammino.
13. Sei disceso sul monte Sinai e hai parlato loro dal cielo. A essi hai dato comandamenti giusti, insegnamenti saggi, leggi e regole buone.
14. Hai insegnato a rispettare il sabato, il giorno a te consacrato. Per mezzo di Mosè, tuo servo, hai consegnato loro comandamenti, insegnamenti e leggi.
15. Avevano fame: hai mandato pane dal cielo. Avevano sete: hai fatto zampillare acqua dalla roccia. Li hai guidati al possesso della terra che avevi giurato di donare a tutti loro.
16. Ma i nostri padri diventarono superbi, ostinati e ribelli, non ubbidirono ai tuoi comandamenti.
17. Dimenticarono le grandi cose che tu avevi fatto per loro e rifiutarono di ubbidirti. Divennero ostinati e ribelli e decisero di ritornare schiavi in Egitto. Ma tu non li hai abbandonati: tu sei un Dio che perdona, un Dio buono e clemente, tu sei paziente, sempre ben disposto e fedele.
18. Essi ti trattarono con grande disprezzo: fecero la statua di un vitello, e chiamarono quel vitello il loro Dio; dissero che li aveva liberati dall’Egitto.
19. Ma tu, con infinita bontà, non li hai abbandonati nel deserto, non hai tolto la colonna di nubi che indicava il cammino di giorno, non hai tolto la colonna di fuoco che illuminava il cammino di notte.
20. Invece hai dato loro il tuo spirito e li hai resi capaci di capire, hai continuato a sfamarli con la manna, a dissetarli con l’acqua.
21. Per quarant’anni nel deserto tu con premura li hai forniti di tutto: i loro vestiti non si sono consumati, nel viaggio i piedi non si sono gonfiati.
22. Hai fatto loro conquistare popoli e regni, hai dato loro come territori di frontiera la terra di Sicon, re di Chesbon e la terra di Og, re di Basan.
23. Hai reso i loro discendenti numerosi come le stelle del cielo. Li hai condotti a possedere la terra promessa ai loro antenati.
24. Essi giunsero alla terra di Canaan e ne presero possesso. Tu hai umiliato e messo nelle loro mani i Cananei che abitavano là. Gli Israeliti son diventati padroni di regni e di popoli.
25. Son diventati padroni di città fortificate e di fertili terre, di case piene di ricchezze, di pozzi già scavati, di vigne, uliveti e grandi frutteti. Hanno avuto da mangiare e da bere, hanno goduto tutti i beni che hai loro donato.
26. Poi sono diventati ribelli, ti hanno disubbidito, hanno voltato le spalle ai tuoi insegnamenti. Hanno ucciso i profeti che volevano ricondurli a te. Ti hanno trattato con grande disprezzo.
27. Tu allora li hai abbandonati in mano a nemici e oppressori. Quando furono oppressi, gridarono a te. Tu li hai ascoltati dal cielo e, nel tuo amore infinito, hai mandato liberatori per strapparli dalle mani dei loro nemici.
28. Appena tornava la pace, di nuovo andavano contro la tua volontà. Tu li abbandonavi ancora nelle mani dei nemici e oppressori; essi nella loro miseria ricominciavano a chiamarti. Tu li udivi dal cielo e, ancora una volta, li liberavi perché la tua bontà è senza fine.
29. In mille maniere li hai richiamati a essere fedeli ai tuoi insegnamenti: sono sempre stati ribelli, hanno disubbidito alla tua legge. Non hanno osservato i tuoi comandamenti, fonte di vita per chi li osserva. Sono stati disubbidienti, ostinati e ribelli.
30. Per anni e anni hai avuto pazienza con loro e li hai chiamati con il tuo spirito per mezzo dei profeti. Non hanno mai ascoltato! Alla fine, li hai abbandonati in potere di genti straniere.
31. Eppure, nel tuo amore infinito, non li hai distrutti, non li hai dimenticati del tutto, perché tu sei un Dio buono e clemente.
32. O Dio nostro, grande, potente e terribile, tu mantieni il tuo impegno con fedeltà. Ora tieni conto di quanto abbiamo sofferto, noi e i nostri padri, i nostri re e i nostri capi, i nostri sacerdoti e i nostri profeti, dal giorno in cui ci ha vinti il re d'Assiria e fino a oggi.
33. In quel che ci è accaduto tu sei stato giusto: noi siamo colpevoli, tu hai agito con fedeltà.
34. I nostri padri, i re, i sacerdoti e i capi non hanno ubbidito alla tua legge, non hanno tenuto conto dei tuoi comandamenti, non hanno ascoltato i tuoi richiami.
35. Proprio nella terra vasta e fertile che avevi messo a loro disposizione, proprio nel regno colmo dei tuoi beni essi non ti hanno servito, non hanno abbandonato le loro azioni malvagie.
36. E così oggi siamo schiavi! schiavi in quella terra che tu avevi dato ai nostri padri per goderne i ricchi raccolti.
37. Oggi i frutti di questa terra vanno ad altri re, noi siamo loro sottomessi a causa dei nostri peccati. Sono i nostri padroni: dispongono a piacere del nostro bestiame mentre noi viviamo in miseria».