Filippesi 4 IRB20
1. Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, o diletti.
2. Esorto Evodia ed esorto Sintìche ad avere un medesimo sentimento nel Signore.
3. Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato con me per l’evangelo, insieme a Clemente e agli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.
4. Rallegratevi sempre nel Signore. Da capo dico: rallegratevi.
5. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.
6. Non siate in ansia per cosa alcuna, ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e suppliche con ringraziamenti.
7. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
8. Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode siano oggetto dei vostri pensieri.
Generosità dei Filippesi e disinteresse di Paolo9. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele e il Dio della pace sarà con voi.
10. Mi sono grandemente rallegrato nel Signore perché finalmente avete fatto rinverdire le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l’opportunità.
11. Non lo dico perché io mi trovi in bisogno, poiché ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo.
12. So vivere nella povertà come anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad avere fame; a essere nell’abbondanza e a essere nella penuria.
13. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.
14. Nondimeno avete fatto bene a prendere parte alla mia afflizione.
15. Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicare l’evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli,
16. poiché anche a Tessalonica mi avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno.
17. Non già che io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a vostro conto.
18. Ora ho ricevuto ogni cosa e abbondo. Sono pienamente provvisto, avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo d’odor soave, un sacrificio accettevole, gradito a Dio.
19. Il mio Dio soddisferà abbondantemente ogni vostra necessità, secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù.
Saluti finali20. Ora, al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
21. Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù.
22. I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano, specialmente quelli della casa di Cesare.
23. La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.