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Romani 15 IRB20

« Compiacere al prossimo nel bene

1. Ora noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi.

2. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione.

3. Poiché anche Cristo non compiacque a sé stesso, ma come è scritto: “Gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me”.

4. Perché tutto quello che fu scritto in passato fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione delle Scritture, riteniamo la speranza.

5. Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di avere fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù,

6. affinché di un solo animo e di una stessa bocca glorifichiate Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo.

L’evangelo è per tutti gli uomini

7. Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo ha accolto noi per la gloria di Dio.

8. Infatti io dico che Cristo è stato fatto ministro dei circoncisi, a dimostrazione della veracità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri,

9. mentre i Gentili possono glorificare Dio per la sua misericordia, come sta scritto: “Per questo ti celebrerò fra i Gentili e salmeggerò al tuo nome”.

10. Ed è detto ancora: “Rallegratevi, o Gentili, con il suo popolo”.

11. E altrove: “Gentili, lodate tutti il Signore, e tutti i popoli lo celebrino”.

12. E di nuovo Isaia dice: “Vi sarà la radice di Isai, e colui che sorgerà a governare i Gentili; in lui spereranno i Gentili”.

L’apostolato di Paolo e i viaggi che intende fare

13. Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nel vostro credere, affinché abbondiate nella speranza, mediante la potenza dello Spirito Santo.

14. Ora, fratelli miei, io pure sono persuaso, a vostro riguardo, che anche voi siete pieni di bontà, ricolmi di ogni conoscenza, capaci anche di ammonirvi a vicenda.

15. Ma vi ho scritto un po’ arditamente su alcuni punti, per ricordarveli di nuovo, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio,

16. di essere un ministro di Cristo Gesù per i Gentili, esercitando il sacro servizio dell’evangelo di Dio, affinché l’offerta dei Gentili sia gradita, santificata dallo Spirito Santo.

17. Io ho dunque di che vantarmi in Cristo Gesù, per quel che concerne le cose di Dio,

18. perché io non ardirei dire cosa che Cristo non abbia operata per mio mezzo, in vista dell’ubbidienza dei Gentili, in parola e in opera,

19. con potenza di segni e prodigi, con potenza dello Spirito Santo. Così, da Gerusalemme e dintorni fino all’Illiria, ho predicato dovunque l’evangelo di Cristo,

20. avendo l’ambizione di predicare l’evangelo là dove Cristo non era già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui,

21. come è scritto: “Coloro ai quali nulla era stato annunciato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, intenderanno”.

22. Per questa ragione appunto sono stato tante volte impedito di venire a voi,

23. ma ora, non avendo più campo da lavorare in queste contrade e avendo già da molti anni gran desiderio di recarmi da voi,

24. quando andrò in Spagna, spero, passando, di vedervi e di essere da voi aiutato nel mio viaggio fin là, dopo che mi sarò in parte saziato della vostra compagnia.

25. Ma per ora vado a Gerusalemme per rendere un servizio ai santi,

26. perché la Macedonia e l’Acaia si sono compiaciute di raccogliere una contribuzione per i poveri fra i santi che sono in Gerusalemme.

27. Si sono compiaciute, dico, ed è anche un debito che esse hanno verso di loro, perché, se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di aiutarli con i beni materiali.

28. Quando dunque avrò compiuto questo servizio e consegnato questo frutto, andrò in Spagna passando da voi

29. e so che, recandomi da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo.

30. Ora, fratelli, vi esorto per il Signore nostro Gesù Cristo e per l’amore dello Spirito a combattere con me nelle vostre preghiere a Dio in mio favore,

31. affinché io sia liberato dai disubbidienti di Giudea e la sovvenzione che porto a Gerusalemme sia gradita ai santi,

32. in modo che, se piace a Dio, io possa venire da voi con gioia e rinfrancarmi in vostra compagnia.

33. Ora il Dio della pace sia con tutti voi. Amen.

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