Romani 5 DB1885
1. GIUSTIFICATI adunque per fede, abbiam pace presso Iddio, per Gesù Cristo, nostro Signore.
2. Per lo quale ancora abbiamo avuta, per la fede, introduzione in questa grazia, nella quale sussistiamo, e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio.
3. E non sol questo, ma ancora ci gloriamo nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione opera pazienza;
4. e la pazienza sperienza, e la sperienza speranza.
5. Or la speranza non confonde, perciocchè l'amor di Dio è sparso ne' cuori nostri per lo Spirito Santo che ci è stato dato.
6. Perchè, mentre eravamo ancor senza forza, Cristo è morto per gli empi, nel suo tempo.
7. Perciocchè, appena muore alcuno per un giusto; ma pur per un uomo da bene forse ardirebbe alcuno morire.
8. Ma Iddio commenda l'amor suo verso noi, in ciò che mentre eravamo ancor peccatori, Cristo è morto per noi.
9. Molto maggiormente adunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo per lui salvati dall'ira.
10. Perciocchè se, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per la morte del suo Figliuolo; molto maggiormente, essendo riconciliati, sarem salvati per la vita d'esso.
Per un uomo son venuti nel mondo il peccato e la morte; per un uomo altresì è venuta la grazia che sovrabbonda all'offesa11. E non sol questo, ma ancora ci gloriamo in Dio, per lo Signor nostro Gesù Cristo, per lo quale ora abbiam ricevuta la riconciliazione.
12. PERCIÒ, siccome per un uomo il peccato è entrato nel mondo, e per il peccato la morte; ed in questo modo la morte è trapassata in tutti gli uomini, perchè tutti hanno peccato;
13. (perciocchè fino alla legge il peccato era nel mondo; or il peccato non è imputato, se non vi è legge;
14. nondimeno la morte regnò da Adamo infino a Mosè, eziandio sopra coloro che non aveano peccato alla somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che dovea venire.
15. Ma pure la grazia non è come l'offesa; perciocchè, se per l'offesa dell'uno que' molti son morti, molto più è abbondata inverso quegli altri molti la grazia di Dio, e il dono, per la grazia dell'un uomo Gesù Cristo.
16. Ed anche non è il dono come ciò ch'è venuto per l'uno che ha peccato; perciocchè il giudicio è di una offesa a condannazione; ma la grazia è di molte offese a giustizia.
17. Perciocchè, se, per l'offesa di quell'uno, la morte ha regnato per esso uno; molto maggiormente coloro che ricevono l'abbondanza della grazia, e del dono della giustizia, regneranno in vita, per l'uno, che è Gesù Cristo).
18. Siccome adunque per una offesa il giudicio è passato a tutti gli uomini, in condannazione, così ancora per un atto di giustizia la grazia è passata a tutti gli uomini, in giustificazione di vita.
19. Perciocchè, siccome per la disubbidienza dell'un uomo que' molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l'ubbidienza dell'uno quegli altri molti saranno costituiti giusti.
20. Or la legge intervenne, acciocchè l'offesa abbondasse; ma, dove il peccato è abbondato, la grazia è soprabbondata;
21. acciocchè, siccome il peccato ha regnato nella morte, così ancora la grazia regni per la giustizia, a vita eterna, per Gesù Cristo, nostro Signore.