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Romani 6 IRB20

« Morti al peccato ma viventi a Dio

1. Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato affinché la grazia abbondi?

2. Così non sia. Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso?

3. O ignorate voi che, quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

4. Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.

5. Perché, se siamo diventati una stessa cosa con lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua, sapendo questo:

6. il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato, e noi non serviamo più al peccato,

7. perché colui che è morto è libero dal peccato.

8. Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui,

9. sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più.

10. Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre, ma il suo vivere è un vivere a Dio.

11. Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.

12. Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze

13. e non prestate le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio,

14. perché il peccato non vi dominerà più, poiché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.

15. Che faremo dunque? Peccheremo noi perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? Assolutamente no!

16. Non sapete voi che, se vi date a uno come servi per ubbidirgli, siete servi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell’ubbidienza che conduce alla giustizia?

17. Ma sia ringraziato Dio che eravate servi del peccato, ma avete di cuore ubbidito a quel tenore d’insegnamento che vi è stato trasmesso

18. e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.

19. Io parlo alla maniera degli uomini, per la debolezza della vostra carne, poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità per commettere l’iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione.

20. Poiché, quando eravate servi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia.

21. Quale frutto dunque avevate allora delle cose delle quali oggi vi vergognate? Poiché la loro fine è la morte.

22. Ma ora, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi a Dio, voi avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna,

23. poiché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

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