Romani 8 NR94
1. Non c'è dunque piú nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesú,
2. perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesú mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
3. Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,
4. affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.
5. Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
6. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;
7. infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo;
8. e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio.
9. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.
10. Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione.
11. Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesú dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesú dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Cl 3:1-6; Ga 4:4-712. Cosí dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne;
13. perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete;
14. infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono *figli di Dio.
15. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitú per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «*Abbà! Padre!»
16. Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio.
17. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
1 Gv 3:1-3; 2 Co 4:16-18; 5:1-5; 2 P 3:13 (Gd 20, 21)18. Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata a nostro riguardo.
19. Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio;
20. perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta,
21. nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitú della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio.
22. Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio;
23. non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo.
24. Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora?
25. Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza.
26. Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili;
27. e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio.
Ef 1:3-12 (Ro 5:1-11; Is 50:8, 9; Gv 10:27-30)28. Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
29. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
30. e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.
31. Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?
32. Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?
33. Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica.
34. Chi li condannerà? Cristo Gesú è colui che è morto e, ancor piú, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.
35. Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
36. Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».
37. Ma, in tutte queste cose, noi siamo piú che vincitori, in virtú di colui che ci ha amati.
38. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future,
39. né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore.