Cantico dei Cantici 2 DB1885
1. Io son la rosa di Saron, Il giglio delle valli.
2. Quale è il giglio fra le spine, Tale è l'amica mia fra le fanciulle.
3. Quale è il melo fra gli alberi d'un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d'esser all'ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato.
4. Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l'insegna ch'egli mi alza è: Amore.
5. Confortatemi con delle schiacciate d'uva, Sostenetemi con de' pomi, Perciocchè io languisco d'amore.
La Sposa si addormenta e sogna del suo Sposo6. Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra.
7. IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l'amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia.
8. Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli.
9. L'amico mio è simile ad un cavriuolo, O ad un cerbiatto; Ecco ora sta dietro alla nostra parete, Egli riguarda per le finestre, Egli si mostra per i cancelli.
10. Il mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto: Levati, amica mia, bella mia, e vientene.
11. Perciocchè, ecco, il verno è passato; Il tempo delle gran piogge è mutato, ed è andato via;
12. I fiori si veggono sulla terra; Il tempo del cantare è giunto, E s'ode la voce della tortola nella nostra contrada.
13. Il fico ha messi i suoi ficucci, E le viti fiorite rendono odore; Levati, amica mia, bella mia, e vientene.
14. O colomba mia, che stai nelle fessure delle rocce, Ne' nascondimenti de' balzi, Fammi vedere il tuo aspetto, Fammi udir la tua voce; Perciocchè la tua voce è soave, e il tuo aspetto è bello.
15. Pigliateci le volpi, Le piccole volpi che guastano le vigne, Le nostre vigne fiorite.
16. Il mio amico è mio, ed io son sua; Di lui, che pastura la greggia fra i gigli.
17. Ritornatene, amico mio, A guisa di cavriuolo o di cerbiatto, Sopra i monti di Beter, Finchè spiri l'aura del giorno, E che le ombre se ne fuggano.