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Cantico dei Cantici 4 IRB20

« L’amato all’amata:

1. Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi, dietro al tuo velo, somigliano a quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come un gregge di capre, sospese ai fianchi del monte di Galaad.

2. I tuoi denti sono come un branco di pecore tosate che tornano dal lavatoio; tutte hanno dei gemelli, non ce n’è nessuna che sia sterile.

3. Le tue labbra somigliano a un filo di scarlatto e la tua bocca è graziosa; le tue gote, dietro il tuo velo, sono come un pezzo di melagrana.

4. Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per essere un’armeria; mille scudi vi sono appesi, tutte le targhe dei prodi.

5. I tuoi seni sono due gemelli di gazzella, che pascolano fra i gigli.

6. Prima che spiri la brezza del giorno e che le ombre fuggano, io me ne andrò al monte della mirra e al colle dell’incenso.

7. Tu sei tutta bella, amica mia, e non c’è nessun difetto in te.

8. Vieni con me dal Libano, o mia sposa, vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima dell’Amana, dalla cima del Senir e dell’Ermon, dalle spelonche dei leoni, dai monti dei leopardi.

9. Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu mi hai rapito il cuore con un solo dei tuoi sguardi, con uno solo dei monili del tuo collo.

10. Quanto sono dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze sono migliori del vino, come l’odore dei tuoi profumi è più soave di tutti gli aromi!

11. O sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte sono sotto la tua lingua, e l’odore delle tue vesti è come l’odore del Libano.

12. O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.

13. I tuoi germogli sono un giardino di melograni e di alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo;

14. di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e di aloe, e di ogni più squisito aroma.

L’amata all’amato:

15. Tu sei una fontana di giardino, una sorgente di acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano.

16. Sorgi, vento del nord, e vieni, o vento del sud! Soffiate sul mio giardino, in modo che se ne spandano gli aromi! Venga l’amico mio nel suo giardino, e ne mangi i frutti deliziosi!

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