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Cantico dei Cantici 6 IRB20

« L’amata alle figlie di Gerusalemme:

1. Dov’è andato il tuo amico, o più bella fra le donne? Da che parte si è diretto l’amico tuo? Noi lo cercheremo con te.

2. Il mio amico è sceso nel suo giardino, nelle aie degli aromi a pasturare le greggi nei giardini e cogliere gigli.

L’amato all’amata:

3. Io sono dell’amico mio; e l’amico mio, che pastura il gregge fra i gigli, è mio.

4. Amica mia, tu sei bella come Tirsa, vaga come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate.

5. Distogli da me i tuoi occhi, che mi turbano. I tuoi capelli sono come un gregge di capre, sospese ai fianchi di Galaad.

6. I tuoi denti sono come un branco di pecore, che tornano dal lavatoio; tutte hanno dei gemelli, non ce n’è nessuna che sia sterile;

7. le tue gote, dietro al tuo velo, sono come un pezzo di melagrana.

8. Ci sono sessanta regine, ottanta concubine, e fanciulle senza numero;

9. ma la mia colomba, la perfetta mia, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l’ha partorita. Le fanciulle la vedono e la proclamano beata; la vedono pure le regine e le concubine, e la lodano.

L’amata all’amato:

10. Chi è colei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?

11. Io sono scesa nel giardino dei noci a vedere le piante verdi della valle, a vedere se le viti mettevano le loro gemme, se i melograni erano in fiore.

12. Non so come, ma l’anima mia mi ha posta sui carri di Ammi-Nadìb.

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