Zaccaria 1 IRB20
1. Nell’ottavo mese del secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Zaccaria, figlio di Berechia, figlio di Iddo, in questi termini:
2. “L’Eterno si è molto adirato contro i vostri padri.
3. Tu, dunque, di’ loro: Così parla l’Eterno degli eserciti: ‘Tornate a me’, dice l’Eterno degli eserciti, ‘e io tornerò a voi’; dice l’Eterno degli eserciti.
4. ‘Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti precedenti si rivolgevano dicendo: Così parla l’Eterno degli eserciti: - Tornate indietro dalle vostre vie malvagie, dalle vostre malvagie azioni! Ma essi non diedero ascolto e non prestarono attenzione a me’, dice l’Eterno.
5. ‘I vostri padri dove sono? E i profeti potevano forse vivere per sempre?
Visioni e promesse6. Ma le mie parole e i miei decreti, che avevo affidato ai profeti, miei servitori, non arrivarono forse a colpire i vostri padri? Allora essi si convertirono, e dissero: L’Eterno degli eserciti ci ha trattati secondo le nostre vie e secondo le nostre azioni, come aveva deciso di fare’”.
7. Nel ventiquattresimo giorno dell’undicesimo mese, che è il mese di Sebat, nel secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, figlio di Berechia, figlio di Iddo, il profeta, in questi termini:
8. Di notte io ebbi una visione; ecco un uomo in groppa a un cavallo rosso; egli stava fra le piante di mirto in una valle profonda; dietro di lui c’erano dei cavalli rossi, sauri e bianchi.
9. Io dissi: “Che significano queste cose, mio signore?”. L’angelo che parlava con me mi disse: “Io ti farò vedere che cosa significano queste cose”.
10. L’uomo che stava fra le piante di mirto prese a dire: “Questi sono quelli che l’Eterno ha mandato a percorrere la terra”.
11. Quelli si rivolsero all’angelo dell’Eterno che stava fra le piante di mirto e dissero: “Noi abbiamo percorso la terra, ed ecco tutta la terra è in riposo e tranquilla”.
12. Allora l’angelo dell’Eterno disse: “Eterno degli eserciti, fino a quando non avrai pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante questi settant’anni?”.
13. E l’Eterno rivolse all’angelo che parlava con me delle buone parole, delle parole di conforto.
14. Allora l’angelo che parlava con me mi disse: “Grida e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: ‘Io provo una grande gelosia per Gerusalemme e per Sion;
15. provo un grande sdegno contro le nazioni che se ne stanno ora tranquille e che, quando io m’indignai un poco contro di essa, contribuirono ad accrescere la sua disgrazia’.
16. Perciò così parla l’Eterno: ‘Io mi rivolgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; la mia casa sarà ricostruita’, dice l’Eterno degli eserciti, ‘e la corda sarà di nuovo tesa su Gerusalemme’.
17. Grida ancora, e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: ‘Le mie città traboccheranno ancora di beni, l’Eterno consolerà ancora Sion e sceglierà ancora Gerusalemme’”.
18. Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco quattro corna.
19. Chiesi all’angelo che parlava con me: “Cosa sono queste?”. Egli mi rispose: “Queste sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme”.
20. L’Eterno mi fece vedere quattro fabbri.
21. Io chiesi: “Questi che vengono a fare?”. Egli rispose e mi disse: “Quelle sono le corna che hanno disperso Giuda, tanto che nessuno alzava più il capo; ma questi vengono per spaventarle, per abbattere le corna delle nazioni che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderne gli abitanti”.